Il giornale nipponico Nihon Keizai Shinbun lo scorso mese ha riportato un’interessante notizia sul fronte della lotta alla pirateria; stando all’articolo, le cinque più grandi case produttrici giapponesi di film e anime starebbero collaborando per dar vita a un progetto comune volto a contrastare, tanto in Giappone quanto all'estero, la distribuzione illegale via web di opere coperte dal diritto d'autore. Attraverso la Content Overseas Distribution Association (CODA), il programma prevede la ricerca automatica dei filmati immessi in rete senza la necessaria autorizzazione, inoltrando contestualmente agli amministratori dei vari siti una richiesta per l’eliminazione del materiale non autorizzato. Tra le società aderenti al progetto vi sono TOHO, Studio Ghibli e Sunrise. L’associazione sta inoltre studiando la possibilità di coinvolgere in futuro anche le emittenti commerciali e le case discografiche.
La CODA è un’associazione giapponese formata da 22 società e 20 organizzazioni coinvolte nella gestione dei diritti d'autore. Il suo obiettivo dichiarato è quello di “sradicare la pirateria e promuovere la distribuzione legale di opere prodotte in Giappone, in particolare in Asia”.
Il progetto partirà a metà novembre con il monitoraggio, sui maggiori siti internet di video-sharing della Cina, di 10 o 15 opere, come ad esempio Ponyo e Mobile Suit Gundam 00. Successivamente, il sistema di controllo amplierà il numero di siti monitorati, includendo anche quelli di altri paesi.
Sempre in tema di pirateria, NHK News riferisce i risultati di un’indagine condotta a partire da febbraio dalla Association of Japanese Animations (AJA) insieme ad altri partecipanti. Secondo i risultati di tale ricerca, “su internet ogni mese sarebbero distribuiti senza autorizzazione più di 38.000 filmati di animazione giapponese, per un totale di circa 69 milioni di visualizzazioni”.