Kyudo, la via dell’arco

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LAVI88
view post Posted on 17/1/2010, 11:42




Il Kyudo, ovvero letteralmente la via dell’arco, è un’ arte marziale Giapponese.


Per secoli, l’arco e le frecce furono le armi principali del combattente giapponese, così come lo furono per molti altri popoli. Conosciuta prima come kyujutsu e solo dal secolo scorso come kyudo, l’arte era pienamente sviluppata con un complesso sistema di pratiche e di tecniche, una varietà inizialmente ampia di stili, che in seguito si ridusse a pochi stili principali che differivano fra loro per l’uso (cerimoniale, “agonistico” e bellico) e quindi per la tecnica più adatta a tale uso. La più recente riforma Meiji volle successivamente che i vari stili si unissero in un’unica disciplina (kyu-do, come lo judo ecc…) che preparata a tavolino prevedeva una sempre più articolata teoria.


Conseguentemente nasce una federazione giapponese e successivamente internazionale che collega l’arte stessa alla nascita della nazione giapponese, legandola a una dimensione mistica, esoterica e culturale, alla quale si contrappone lo stile Insai della scuola Heki (Heki Ryu Insai Ha) che si ripropone da 500 anni in linea di successione diretta con uno spirito dedicato principalmente alla tecnica e negando mistificazioni di tipo esoterico e spiritualista. Nel Giappone feudale, i campi per il tiro con l’arco, all’aperto o al chiuso per l’esercitazione al bersaglio si trovavano nella casa centrale di tutti i più importanti clan militari. L’arco e la spada lunga erano le armi dei nobili e loro vassalli e samurai; i soldati comuni usavano la lancia e la spada corta. Il programma d’addestramento degli arcieri era basato sui ripetuti tentativi di colpire bersagli fissi e mobili stando in piedi e a cavallo. L’addestramento a cavallo, naturalmente, era più aristocratico, sia per carattere sia per tradizione, dell’addestramento a piedi: richiedeva una gran coordinazione, per controllare un cavallo al galoppo, mentre simultaneamente si scagliava una freccia dopo l’altra contro una serie di bersagli diversi che potevano essere fissi o in movimento.




L’abilità dimostrata dai guerrieri nell’uso di un certo arco indusse gli storici cinesi a chiamare i giapponesi “il popolo del lungo arco”. Si trattava dell’arco da guerra per eccellenza, il daikyu, usato dai guerrieri a cavallo o a piedi. Aveva una lunghezza che andava dai due metri e venti ai due e quaranta, ma ve n’erano anche di lunghi due metri e settanta. Oltre all’uso puramente pratico come strumento di combattimento, o come parte d’esibizioni rituali, l’uso di quest’oggetto coinvolgeva sulla scala più vasta la personalità dell’individuo, dal punto di vista fisico, mentale e infine spirituale. Nei giorni nostri si è voluto proporre il kyudo come una disciplina sportiva, focalizzando di più su fattori meramente esteriori di forma ed “eleganza” che sull’efficacia della tecnica e della coordinazione soggettiva dell’individuo.


credit:lain's blog

 
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view post Posted on 17/1/2010, 12:01

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bello il tiro con l'arco! con quei vestiti tradizionali jappo, poi! :15:

*ma perchè lo impugnano così basso???*
 
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LAVI88
view post Posted on 17/1/2010, 16:05




mmm... nn saprei... è sicuramente dovuto alla forma nn simmetrica dell'arco ma proprio nn saprei xkè... boh...

anke in questa disciplina antica rivive quell'aspetto di profonda spiritualità ed eleganza ke mi ha fatto innamorare del giappone e delle sue tradizioni.. *_*
 
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2 replies since 17/1/2010, 11:42   49 views
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